L’isolamento del tetto è una parte dell’edifico molto importante, perché va ad influenzare il comfort abitativo, ma risulta spesso sottovalutato.
Un mal concepimento e uno scarso isolamento comportano uno sfasamento termico estivo, vale a dire che la casa durante il periodo estivo risulterà calda e richiederà un impianto di raffrescamento, che coprirà il problema ma non lo risolverà. Altra conseguenza di un non adeguato isolamento è la dispersione termica invernale, dato che l’aria calda tende a salire, parte del riscaldamento prodotto durante l’inverno verrà disperso attraverso il tetto stesso.
La soluzione ai problemi sopra descritti è la realizzazione di un tetto ventilato.
Questa tipologia di copertura, sempre più utilizzata, prende il nome dalla sua camera di ventilazione (intercapedine d’aria) posta tra il manto isolante e il manto di copertura. L’intercapedine presenta delle aperture di entrata e di uscita grazie alle quali si permette la naturale circolazione di aria.
La camera di ventilazione ha lo scopo di tenere le tegole arroventate dal sole distanti rispetto allo strato isolante del tetto; generare correnti d’aria che diminuiscono ulteriormente il riscaldamento dei materiali isolanti e d’inverno; favorire lo smaltimento della condensa, allungando la durata del tetto stesso; aiutare le prestazioni isolanti dei materiali usati per la coibentazione.
Il tetto ventilato può essere applicato non solo alle nuove abitazioni ma anche in fase di ristrutturazione di vecchi edifici, in quanto, la sua stessa posa in opera, risulta essere estremamente semplice. Consiste nel creare una camera d’aria al di sopra dell’isolante mediante l’uso di distanziatori, oppure isolanti incorporati di distanziatori, posizionati in modo ortogonale alla linea di gronda, sopra ai quali viene istallato un tavolato e in seguito il manto di copertura, con il relativo colmo areato e le griglie di aerazione lungo il canale di gronda.
E’ importante che nella costruzione di un tetto ventilato ci sia:
- struttura portante
- telo di tenuta (barriera al vapore)
- coibentazione, con uno spessore minimo di 16 cm, per la protezione soprattutto dal caldo
- impermeabilizzazione; la camera di ventilazione, non inferiore a 5 cm
- il flusso ascensionale dell’aria non deve essere ostruito
Importanti elementi per il corretto funzionamento di un tetto ventilato sono la gronda, dalla quale l’aria deve entrare, ed il colmo o la scossalina dai quali deve fuoriuscire.
Nel caso non venga rispettato questo schema, non si può parlare di ventilazione, bensì di micro-ventilazione.
In tutte le coperture è consigliato prevedere almeno una micro-ventilazione, in quanto essa evita la formazione di condensa. Per micro-ventilazione si ottiene posizionando le tegole su delle listellature di supporto di piccolo spessore per permettere la circolazione di aria, può essere incrementata grazie all’impiego di tegole minute di aerazione.
Dunque il tetto ventilato risulta essere una soluzione per migliorare il confort abitativo, grazie alla ventilazione che risolve il problema della condensa e una sensibile riduzione della possibilità di insorgenza di muffe in quanto i moti convettivi ascensionali tendono a disperdere il vapore e l’umidità senza compromettere il potere isolante dei materiali utilizzati in copertura, allungando la vita del tetto stesso.
Un ulteriore risparmio si ha in termini di raffrescamento l’estate e di riscaldamento l’inverno, in quanto la struttura risulta essere più isolata riducendo i consumi necessari per raffreddare gli ambienti d’estate e riscaldarli d’inverno.
Design d’inegegno srl è un’impresa di costruzioni in grado di realizzare anche questo tipo di tetto, per informazioni visitate il nostro sito web, www.designdingegno.it.