Dove lo metto? 7 proposte di design per gli appendiabiti

Quando arrivano ospiti l’appendiabiti si riempie velocemente e a volte non è nemmeno sufficiente. Tra indumenti e accessori vari, questo complemento d’arredo è più utile ed importante di quanto si pensi. Per questa ragione, a meno che non sia tarda primavera oppure estate, abbiamo bisogno di trovare un posto temporaneo a giacche, sciarpe, cappotti, borse, cappelli, giubbini e soprabiti. Quante volte vi è capitato?

Bisogna anzitutto calcolare l’ingombro, valutare la tipologia di appendiabiti, lo spazio a disposizione, trovare la giusta collocazione e poi naturalmente considerare l’estetica dell’ambiente in cui è inserito. È una delle prime cose che ci accoglie all’ingresso di un‘abitazione e solo prestando la giusta attenzione nello scegliere il modello adatto a noi avremo la possibilità di rendere da subito la nostra casa bella ed accogliente per tutte le occasioni.

Questo complemento non è solo pensato per essere decorativo come può accadere ad esempio per una lampada da tavolo che magari usiamo poco, ma è invece un nostro piccolo alleato tutti i giorni per tenere in ordine la casa.

Orientarsi tra stili e design

Quando si valuta un design se ne valuta non solo la bellezza, ma pure il valore aggiunto che una linea, una forma e una decorazione possono dare ad un oggetto per renderlo più comodo e funzionale.

Nel caso di un appendiabiti valutiamo anzitutto la sua funzione in base agli spazi: abbiamo un ingresso che rimane ben separato dalle altre stanze? Non abbiamo un vero ingresso e la porta di entrata si apre direttamente (o quasi) sul salotto? Abbiamo una stanza o un’area che funge da disimpegno?
Se l’appendiabiti è costantemente a vista, è chiaro che l’importanza della sua qualità estetica e del suo ingombro (anche se solo a parete) è direttamente proporzionale allo stile dell’arredamento in cui viene inserito, mentre se si trova in una zona che sia in un certo modo separata, può essere più carico di opzioni e scomparti funzionali.

Appendiabiti DIY

Qui di seguito trovate diverse idee che possono aiutarvi a scegliere il genere di appendiabiti più adatto alle vostre necessità:

Upcycle Fetish

Questo genere di appendiabiti è per ciclisti incalliti o per chi ama circondarsi di uno stile stravagante. Ideato dall’artista Andreas Scheiger, questo progetto è nato ispirandosi al quadro di Picasso intitolato “Testa di Toro”. Tutte le parti sono state recuperate da vecchie biciclette il cui sellino e manubrio è stato montato su un ovale di legno.

Questo tipo di riciclo è sicuramente ottimo per l’ambiente e creativo, ma il suo design è molto particolare e la sua funzionalità scarsa. L’ingombro di ogni appendiabito è minimo (avendo solo due ganci-manubrio), per cui le opzioni d’uso sono due: potete utilizzarlo per una seconda casa, in cui non andate spesso e in cui l’appendiabiti è poco usato; oppure potete usarlo come decoro ed impegnare buona parte della parete con ironia, ma è necessario essere dei “fieri cacciatori ecologisti” per apprezzarlo.

Upcycle fetish di Glandis

Leaf Hooks

I designer Meike Langer ed Hiroshi Kawano hanno collaborato nella realizzazione di queste “foglie-gancio” che non sono solo un appendiabiti da parete, ma anche un grazioso e delicato decoro.
Le foglie, dal design essenziale e pulito, sono state create per l’azienda italiana EX.T e si ispirano ai movimenti leggeri delle foglie di un albero. Si tratta di singole foglie da disporre liberamente a parete e fatte con sottili fogli di metallo.

Le Leaf Hooks sono quindi una presenza discreta e si armonizzano perfettamente con ambienti moderni e minimal grazie alle loro colorazioni tenui che le rendono estremamente decorative e poco ingombranti. Potete scegliere voi come distribuire le foglie e quante installarne, perciò questa soluzione è molto versatile ed ottima per qualunque tipo di collocazione (a vista o meno).

Leaf Hooks di Ex.T

Yokohama

Alla stessa categoria ornamentale appartengono gli appendiabiti dell’azienda Ferrovivo. La linea Yokohama, infatti, ha una particolare eleganza di forme legata a motivi floreali e naturali, ripresi e proposti come fossero degli stencil da parete.

Esistono diverse soluzioni disponibili, ognuno con dettagli, grandezze e tonalità diverse (si chiamano Antigua, Milano, New York, Boston, Vienna.. solo per citarne alcune, ma l’azienda produce un totale di 28 modelli, tutti molto graziosi). Ogni modello è sviluppato per inserirsi con stile e fantasia senza ingombrare.

Pur trattandosi di appendiabiti pensati per essere installati in verticale, sono in realtà modelli a parete che si sviluppano dal basso verso l’alto e per alcuni modelli è possibile il posizionamento orizzontale.
In questo modo potete organizzare liberamente la parete secondo lo spazio a disposizione e potete combinarlo con altri complementi anche in camera. Il suo stile con un carattere in parte urban e in parte liberty si adatta a molti tipi di arredamento, accordandosi con arredi che vanno dall’antico al moderno grazie alle numerose scelte di colore.

Realizzati in metallo con rivestimento a pittura epossidica, sono una scelta dalle linee fresche e moderne, che arreda senza occupare molto spazio in casa.

Yokohama di Ferrovivo

Coat Frame

Questo appendiabiti semplice ed elegante è realizzato in bamboo e in acciaio, richiamando le strutture classiche come un’eco, ma rivelando invece uno stile povero e delicato. Con la sua essenzialità di forme si avvicina molto ai canoni di bellezza estetica orientale, soprattutto Giapponese, dove “meno è meglio”.

Il suo design minimal si sposa con ambienti contemporanei semplici e non solo moderni, ma nel complesso sembra un complemento d’arredo fatto artigianalmente. Prodotto dall’azienda WeDoWood, consiste in tre file di appendini – disposte due in alto e una in basso – incorniciati da un riquadro in bamboo che ne definisce lo spazio.

I singoli pioli di Coat Frame possono essere orientati fuori dal riquadro per appendere gli abiti e reindirizzati verso la parete per evitare inutili sporgenze quando non in uso, garantendo sempre un aspetto ordinato.

Coat Frame di WeDoWood

Kadou

Se cerchiamo invece fra i tradizionali appendiabiti da terra, uno dei più originali è probabilmente quello realizzato da Rysuke Fukusada per Bonaldo. Il risultato di questa collaborazione è un complemento d’arredo che racchiude qualità e funzioni che di norma non vediamo in questo genere di elementi.

Kadou è un affascinante ibrido, una chimera del design che con linee semplici ed eleganti riesce ad essere quasi una pianta d’arredamento, ma può diventare una fonte di luce con la sua base illuminata (nella versione chiamata Kadou Light) e – non da ultimo – è anche un moderno appendiabiti da collocare praticamente ovunque.
Questa soluzione colpisce davvero per la sua grande versatilità: il nome giapponese Kadou significa “arte dei fiori” e come una composizione arreda la casa con classe, con una qualità estetica che è propria solo dei soprammobili più raffinati.

La base di questo appendiabiti è realizzata in polietilene colorato ed è disponibile nelle tonalità bianco, grigio antracite, tortora e bronzo. I cinque rami sono invece fatti di metallo verniciato e li potete scegliere in diversi toni.
Le sue qualità cambiano con la sua destinazione d’uso, ma certamente non è un elemento della casa da tenere discretamente in corridoio o nell’ingresso.

Kadou di Bonaldo

Ponoq

Estremamente semplice e modulare, l’appendiabiti realizzato da Karl Andersson & Söner è di certo una proposta diversa dal solito e dal design molto moderno. Così minimal da risultare quasi meccanico, l’aspetto di questo appendiabiti possiede una qualità insolita: la capacità di scomparsa.

Quando non è in uso sembra un motivo decorativo in un lungo pannello rettangolare e quando è in uso i supporti sporgono per potervi appendere gli abiti. Discreto e dal design pulito, questa soluzione è fatta per consentire ad un gran numero di possibili ganci di essere presenti senza ingombrare.
Ottima per gli spazi piccoli in casa, per una casa al mare, all’entrata come nella camera dei bambini e via di seguito. Insomma, è fatto per essere utile senza ingombrare.

Ponoq esiste in tre colorazioni (bianco, nero e rosso) e in due versioni: una a parete e una verticale da terra, con piantana. Probabilmente, la versione migliore per il rapporto estetico funzionale del prodotto è quella a muro ed è un appendiabiti fatto di metallo che, grazie alle sue linee morbide e piene, aiuta ad evitare che gli indumenti si sformino.

Ponoq di Karl Andersson

Espansiva

Infine, scopriamo come il classico possa rinnovarsi per ottimizzare le risorse. È il caso dell’appendiabiti proposto da Foppapedretti: un design semplice, con forme tradizionali, con un asse centrale e i ganci nella parte alta.

Ci ricorda subito l’appendiabiti così come lo abbiamo visto nelle nostre case per anni, anche se oggi ha linee più morbide, maggiore corposità e naturalezza anche grazie all’uso del legno.
I pomelli a cui attaccare gli abiti sono tondi, per non sformare il tessuto nel tempo, e sono in metallo per dare luminosità al prodotto. Eppure anche le cose più familiari possono stupire e la particolarità di questa soluzione sta nell’essere in grado di adattarsi senza stravolgere gli spazi.

Dotata di una rella a scomparsa, Espansiva ha una barra porta ometti che scompare all’interno della piantana quando non è in uso mentre se necessario si estende fino ad 80 cm. Questo design ci insegna che la versatilità a volte sta nei dettagli e che una grande soluzione può venire a volte dalle cose semplici.

Espansiva di Foppapedretti

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