Esplorazione del concetto di sedia: sedersi e accomodarsi.

La sedia è uno degli elementi più comunemente interpretati e reinterpretati della storia del design. È uno dei più versatili, a mio parere, tale da poter essere concepito e plasmato sia secondo che contro i canoni più conosciuti.

[box_approved]La sedia prevede diverse – forse infinite – versioni per forma e dimensione, ma certamente possiamo identificare due macro-tipologie: quella statica e quella mobile, con rotelle, ma soprattutto a dondolo. La sua invenzione sembra risalire al lontano XVIII° secolo, ad opera di Benjamin Franklin, anche se non se ne ha alcuna certezza.[/box_approved]

La capacità di oscillare della sedia ne determina una piacevolezza unica che si presta tuttavia per essere rivisitata in molte chiavi differenti: una tra tutte è di certo questa versione artistica di sedia a dondolo creata da Valera Velev semplicemente ricoprendo una vecchia e classica sedia con uno spesso strato di vernice colorata.

Devo ammettere che, più che un vero mobile, questa è una vera e propria installazione artistica, ma si potrebbe sempre pensare di sostituire la pittura con del poliuretano espanso o qualche altro materiale i grado di rispettarne i valori estetici. Si chiama Crimson Chair Rocker e sembra quasi essere invasa dai coralli, come un prezioso cimelio recuperato dal fondi del mare.. a voi non pare?

Decisamente moderno e fortemente dinamico è invece lo stile della sedia in carbonio ideata da Péter Vàrdai. L’unicità di questa soluzione sta nella sua polivalenza, poiché la struttura portante è separabile dalla seduta e si può orientare verso l’alto o verso il basso, a nostro piacimento.

Il design della struttura permette a questa particolarissima “sedia-poltrona” di avere una sua versione stabile e fissa oppure la capacità di oscillare come una qualunque sedia a dondolo.

Non è molo chiaro dal sito se si tratti di un prototipo o soltanto di un concept.. in ogni caso, mi piacerebbe molto poterla provare! Ottima per uno studio ma anche per gli ambienti esterni. Decisamente ok!

La sedia Hidden Light di Giha Woo è piuttosto una sedia di luce, che vive e si nutre di riflessi e di luminosità per dare vita alle sue forme e alla sua reale
natura. Il telaio della sedia, infatti, “appare” e “scompare” grazie ad un effetto di luce, mentre la struttura portante è veramente minimal.

In questa sintesi, però, c’è tutta un’estetica fuori dagli schemi ed un’idea nuova al 100% che permette di unire più elementi in una stessa macro-struttura. Questa soluzione è stata ispirata dal piacere per la lettura e proprio da questo elemento nasce la necessità di inserire la luce nell’architettura della sedia.

Quale tra questi, a vostro parere, potrebbe essere il progetto più vicino all’essenza stessa della sedia?

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