Più che semplice design!

 

Consapevolezza, ecosostenibilità e responsabilità sono concetti che sempre più frequentemente vanno di pari passo col design. Per fortuna! Essere attenti a ciò che scegliamo significa anche poter avere delle proposte valide sotto tutti i punti di vista: stilistici, funzionali e naturalmente estetici.

Un ottimo esempio di funzionalità, semplicità e rispetto per l’ambiente è dato dagli sgabelli Pallares di Carlos Cordoba Cely. Questa seduta è nata da una ricerca sui nuovi materiali condotta presso il Dipartimento di Design dell’Università di Nariño (Columbia): si tratta infatti di un composto di fibre naturali e resina di poliestere.

 

La sedia è costituita da tre parti modulari interscambiabili e componibili come un puzzle per creare tante diverse soluzioni e per poter anche riporre le sedie occupando il minor spazio possibile. L’effetto è quello di un design etnico-rustico: un ibrido molto interessante. Trovo che sia un progetto 10 e lode!

Il Rubber Stool è invece uno sgabello fatto di gomma riciclata, ottimo per interni ed esterni. Sembra una contraddizione in termini di ecologia, ma si tratta piuttosto di una scelta volta ad ottimizzare le risorse.

[box_alert]La gomma può infatti avere sia un’origine artificiale che naturale, ma le piantagioni di alberi da gomma del Sud-Est asiatico sono oggetto di sfruttamento selvaggio ed alcune zone sono a rischio disboscamento.[/box_alert]

In termini di qualità e di costo, la gomma naturale sembra essere decisamente superiore a quella sintetica: usarne quindi le parti di riciclo della lavorazione può salvare la vita di diversi alberi, perché il prodotto verrà sfruttato al 100%. In attesa che se ne possa regolamentare con maggiore rigidità le piantagioni, anche questa scelta della H220430 potrebbe essere un piccolo passo in avanti.

La collezione Pelle di Pepe Heykoop è realizzata con scarti di pelle su varie strutture. La pelle riveste completamente qualsiasi modello di sedia, sgabello, poltrona o divanetto, gambe e ruote comprese! Il materiale adottato
proviene però da quel 30% di prodotto conciario che ogni anno viene solitamente buttato, perché ritaglio di modelli.

Ma non solo. Utilizza anche pelle (le parti recuperabili e in buono stato) di divani e poltrone dismesse. Il segreto è lo stile confusionario e casuale con cui le parti solo cucite insieme, con un design volutamente rude e distratto, quasi trasandato.

Eppure l’incontro di toni e sfumature, con il gioco di linee creato dalle cuciture aggiunge un valore unico a questi elementi d’arredo, così preziosi e poveri allo stesso tempo. Il must anche qui è: no allo spreco!

Lo sgabello Smile è una soluzione pensata per dare sostegno alle migliaia di aziende indonesiane di mobili ed artigianato che risentono della competizione con la Cina. Lo sgabello è costituito dagli scarti del legno di produzione, al fine di assicurare alle aziende ed ai piccoli artigiani il massimo di produttività.

Fitorio Leksono ha quindi pensato di rivalutare la sua terra con questa soluzione produttiva semplicissima e dal design comunque moderno ed elegante, con la seduta che ricorda – non a caso – un ampio sorriso. Evviva le buone idee!

1 Commenti
  1. Buongiorno,
    colgo l’occasione per segnalarvi un sito web http://www.radiceinmovimento.it
    Tutti oggetti creati dalla natura.
    Spero possa interessare,
    grazie
    Giovanni Angelozzi

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